Paola Zampella Nutrizionista | Chi sono
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Chi sono

Il Nutrizionista

Chi è il biologo nutrizionista?

La figura del biologo nutrizionista è definita dall’art. 3 della legge 24.5.1967, n. 396. Secondo la legge formano oggetto della professione di biologo le attività di “valutazione dei bisogni nutritivi ed energetici dell’uomo”. Il biologo nutrizionista è, quindi, quello specialista che può autonomamente elaborare profili nutrizionali, al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del propriobenessere”, quale orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento dello stato di salute.

 

 

In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche la modalità di assunzione. Il decreto attribuisce ai biologi l’autorizzazione alla “determinazione della dieta ottimale individuale in relazione ad accertate condizioni fisio-patologiche, la determinazione delle diete ottimali per mense aziendali, collettività, gruppi sportivi, ecc., in relazione alla loro composizione ed alle caratteristiche dei soggetti (età, sesso, tipo di attività, la determinazione di diete speciali per particolari condizioni patologiche in ospedali, cliniche, nosocomi.

 

 

Il biologo nutrizionista può svolgere la sua professione in totale autonomia, senza la presenza del medico. Può svolgere la sua attività professionale in strutture pubbliche o private in regime di dipendenza o libero professionale. Il biologo non può effettuare diagnosi, prescrivere farmaci o analisi ematochimiche, valutare lo stato di salute di un soggetto rispetto al medico.

Paola Zampella

Delle mie passioni ho fatto un lavoro

Fin da adolescente ho desiderato occuparmi di alimentazione corretta, di dimagrimento, ma soprattutto avevo il pallino di creare dei dolci light. Volevo creare, insieme a due care amiche, una tisaneria – cioccolateria – tavola calda attenta ai bisogni delle persone. Doveva essere adatta a chi voleva rimanere in forma o dimagrire senza però rinunciare al gusto, a chi aveva problemi di intolleranze o semplicemente difficoltà digestive con alcuni alimenti. Ma anche per chi semplicemente aveva voglia di un momento di relax in compagnia di una cucina sana ed equilibrata, chiacchierando con gli amici o leggendo un buon libro.

 

Il sogno è sempre rimasto vivo, nel frattempo ho portato avanti il ruolo di nutrizionista, pronta ad intervenire in caso di squilibri alimentari e attenta a trovare/sperimentare ricette light. Nel tempo ho anche sviluppato la passione per la scrittura, da qui sono diventata autrice di articoli in area benessere ed alimentazione, per alcune riviste online.

 

Durante gli anni dell’università ho scoperto il piacere e l’importanza di fare sport e da allora ho cercato di imparare da autodidatta come rendere migliori le mie performance di runner. Per questo ho deciso di seguire un minicorso da personal trainer per aiutare i miei pazienti ad approcciarsi all’attività sportiva, soprattutto se partono da uno stato di sedentarietà. Mi piace definirmi personal coach a richiesta.

Il mio approccio

Qualità e quantità

Una alimentazione corretta ed equilibrata non può prescindere dal considerare la qualità e la quantità degli alimenti assunti. Molte persone ritengono che per perdere peso si debba mangiare poco: non è proprio così. È fondamentale sicuramente ridurre il potere calorico o densità energetica dei pasti, andando a scegliere alimenti ricchi di fibre, a basso indice glicemico e di elevato potere saziante. Si riduce o si aumenta la quantità e la frequenza di ciò che si assume in base alla qualità dell’alimento. Un esempio: la colazione non deve essere composta solo da carboidrati o solo da proteine, ma è necessario introdurre entrambi, associandoli a fibre e grassi.

 

Dieta mediterranea

Questo termine fu coniato dal biologo statunitense Angel Keys negli anni ’50, dopo aver attentamente osservato lo stile di vita e l’alimentazione dell’Italia meridionale. È importante sottolineare che esistono diverse sfumature nell’ambito dell’espressione “dieta mediterranea”, relative a tutti i popoli della regione mediterranea. Questa espressione racchiude in sé l’orientamento verso alimenti con effetti positivi sull’organismo: cereali integrali, verdura e frutta di stagione, legumi, frutta secca, olio di oliva, un ridotto consumo di carni rosse e processate (salumi, insaccati, scatolame), un moderato consumo di carni bianche, pesce, uova e prodotti caseari, vino e dolci. Ma tutto questo non basta: i popoli mediterranei degli anni ’50 erano popoli attivi, dediti al lavoro nei campi e nell’allevamento. Per questo nasce la Piramide Alimentare della Dieta Mediterranea, con al primo gradito l’attività fisica, emblema di uno stile di vita attivo, tipico della cultura mediterranea.

Salute e benessere

Non solo dieta…

Dieta Chetogenica

È anche nota come very low calorie diet o metodo Blackburn. Si tratta di un metodo che consente un dimagrimento costante (per il ridotto contenuto calorico della dieta) e gratificante (visibile nel breve periodo), il controllo sul senso di fame e la protezione della massa magra (a differenza della dieta ipocalorica classica), sicura per la salute. Può essere adottato solo dietro prescrizione di uno specialista in ambito nutrizionale, che abbia visionato attentamente gli esami del sangue ed abbia accertato l’assenza di controindicazioni. Questa tipologia di dieta si basa sul ridotto apporto calorico e sulla produzione di corpi chetonici, a partire dal grasso di deposito dell’organismo. Per raggiungere lo stato di chetosi sono necessari: un ridotto apporto complessivo di carboidrati e lipidi, un apporto di proteine di buon valore biologico, adeguato al peso ideale della persona sottoposta a dieta, un apporto equilibrato di acqua, fibre, vitamine e sali minerali, abbinando degli alimenti sostitutivi che aiutino l’organismo ad entrare in chetosi.

 

Benessere intestinale

Sono note da tempo le ripercussioni del buon funzionamento dell’apparato gastroenterico sul benessere psicofisico e sulla salute in generale, sia a livello degli organi interni sia della pelle. Si parla, infatti, di asse Brain-Gut-Skin. Molte persone pensano che scaricarsi tutti i giorni sia indice di buona salute dell’intestino. Purtroppo non è necessariamente così. Salvo i casi di stipsi più o meno ostinata e di alvo alterno, anche i soggetti definiti ad “alvo regolare” possono presentare dibsiosi intestinale. Con il termine disbiosi si intende l’alterazione dell’equilibrio microbico (eubiosi), che va a colpire il tratto gastroenterico degli individui. Le cause scatenanti sono molteplici: squilibri alimentari, errato stile di vita, assunzione di farmaci, elevati livelli di stress, inquinamento. Una alimentazione corretta va quindi a braccetto con il benessere intestinale.

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